martedì 28 febbraio 2012

Maurizio Crozza...la vergogna di una tv spazzatura che paghiamo tutti noi. ( razzismo in diretta rai )

Ballarò 28 feb 2012 inzia  al solito la puntata con la satira di Maurizio Crozza, facciamo un passo indietro sul vero significato della parola satira,
Dicesi satira La satira (dal latino satura lanx, il vassoio riempito di offerte agli dei) è una forma libera e assoluta del teatro[1], un genere della letteratura e di altre arti caratterizzata dall'attenzione critica alla politica e alla società, mostrandone le contraddizioni e promuovendo il cambiamento.
Ora mi dovete dire cosa c'entra paragonare la parola negroni noto coktail usato in discoteca e i negroni ( essere umani ) usati da crozza per parlare delle ferrovie italiane.
Il mio post finisce con un sentimento di forte indignazione per lui per il conduttore Floris che non ha interotto crozza in questa sua infelice infida razzista e sporca affermazione offendendo non solo tutto il popolo di colore ma deridendo anche tutte le povere persone di colore costrette a vivere nelle stazioni  ferroviarie.
Spero che i dirigenti rai che tanto prodigano il pagamento del canone agiscano con fermezza a tutela del rispetto che deve esserci anche per coloro che pensano di farci divertire ma che in realtà fanno tutt'altro.
c.d.r.

mercoledì 22 febbraio 2012

A noi la crisi ai signori politici le poltrone in pelle nuove di zecca!!!!!

"In un momento in cui il governo chiede immensi sacrifici ai cittadini, qualche mente geniale ha pensato di rifare le poltrone dell'Aula della Camera affinché i deputati possano avere maggiore conforto per le loro natiche". E' la denuncia lanciata dal deputato della Lega Nord, Davide Cavallotto. "E' una vergogna di cui i cittadini devono essere informati per trarne le giuste conseguenze", ha aggiunto.
"Presenterò un'interrogazione parlamentare per conoscere i costi e i responsabili di questa follia. Mentre camerieri e commessi esterni scioperano perché la ditta appaltatrice li sta per licenziare, mentre il governo aumenta le tasse e lascia i giovani senza speranza, la Camera dei deputati pensa a rifare le poltrone. E poi qualcuno ha anche il coraggio di dire che l'antipolitica è pericolosa", sottolinea.
 
Fonte Tgcom24

lunedì 20 febbraio 2012

Roma, da 4 giorni in coma legata a barella

Roma, da 4 giorni in coma legata a barella

E' finita in coma dopo un trauma cranico e, dopo quattro giorni, era ancora al Pronto soccorso, legata alla barella con delle lenzuola, priva di nutrizione, in attesa del ricovero. La donna, 59 anni, è stata trovata in queste condizioni al Policlinico Umberto I di Roma, dai senatori Marino e Gramazio, che hanno effettuato un blitz nei locali dell'ospedale. E' stato loro detto che il ricovero sarebbe stato effettuato "da un minuto all'altro".
"In attesa di essere trasferita da un minuto all'altro"
La signora di 59 anni, hanno riferito Domenico Gramazio (Pdl) e Ignazio Marino (Pd), dopo aver effettuato questa mattina una visita ai Pronto Soccorso dell'Umberto I come senatori eletti nel Lazio, "aveva solo la flebo con l'acqua fisiologica" e "i sanitari ci hanno spiegato che erano in attesa, da un minuto all'altro, di poterla trasferire in un altro reparto per darle assistenza".

"Quattro giorni in barella"
Nel frattempo, per 4 giorni, la paziente è rimasta in barella nella cosiddetta "piazzetta", area del pronto soccorso dove vengono lasciati i pazienti in mancanza di posti letto per i ricoveri. Nella "piazzetta", dove ci sarebbe posto per 8 malati - hanno riferito i due esponenti politici - c'erano almeno 20 persone, con le barelle una accanto all'altra senza corridoi e persone in attesa di trasferimento anche da venerdì"

"Legata mani e piedi per non cadere"
La signora, ha aggiunto Marino, "era stata legata con delle lenzuola a mani e piedi alla barella" per evitare cadute, visto che il letto è senza sponde.

Le visite agli ospedali romani
I due senatori non si sono limitati a visitare il Policlinico Umberto I, ma si sono recati anche al San Giovanni e al San Camillo. In quest'ultima struttura, forse per anche per le attenzioni mediatiche di questi giorni, dopo la denuncia di pazienti curati per terra al Pronto soccorso, le condizioni sono risultate positive.

 

Fonte : tgcom24

giovedì 16 febbraio 2012

Aggiornamento situazione Ospedali e Pronto Soccorso San Camillo

La magistratura romana indaga sulle presunte carenze nei pronto soccorso degli ospedali della capitale. Il caso da cui si parte è quello del pronto soccorso del San Camillo, dopo la pubblicazione di alcune foto in cui alcuni pazienti venivano medicati sul pavimento. Il fascicolo per ora è contro ignoti e senza ipotesi di reato. Anche Il Fatto si era occupato delle carenze del nosocomio romano con la denuncia di un genitore, Roberto Montacci, che aveva raccontato dell’attesa di circa 40 ore all’interno del presidio per l’assistenza alla figlia di 5 anni che presentava febbre alta. Anche in quel caso, la bambina non era stata adagiata neanche su una barella e il padre aveva dovuto smontare il sedile della propria auto per mettere la figlia attaccata ad una flebo.

Il procuratore reggente Giancarlo Capaldo ha delegato gli accertamenti ai pm Rosalia Affinito ed Elisabetta Ceniccola. Sul tavolo degli inquirenti vi è anche l’informativa dei Nas, informativa che ha evidenziato disfunzioni strutturali sia per il pronto soccorso del San Camillo che per quello dell’ospedale di Tor Vergata.

Solo il governatore del Lazio, Renata Polverini, aveva tentato di minimizzare il caso delle foto schock del San Camillo, tentando di giustificarle come “interventi d’urgenza”, poi aveva aggiunto: “Pensare sul piano politico di distruggere un sistema puntando alla diffamazione di strutture pubbliche è inaccettabile”. La direzione dell’ospedale invece aveva ribattuto alle accuse di carenza, dichiarando che le foto erano false. “Noi non abbiamo nulla da nascondere”, aveva affermato il direttore generale del San Camillo-Forlanini, Aldo Morrone.

Fonte : Il fatto quotidiano.

mercoledì 15 febbraio 2012

Ecco una delle colpe del degrado degli ospedali tra cui Il SAN CAMILLO DI ROMA

Il vero volto farmacia italiana

Il servizio delle Iene ha messo in evidenza il "vero volto della farmacia italiana".
E' quanto afferma il presidente del Movimento nazionale liberi farmacisti Vincenzo Devito commentando quanto andato in onda ieri sera durante il programma Le Iene su Italia 1: consegna di farmaci senza fustella e senza ricetta medica, truffa al Ssn, preparazioni galeniche nocive senza ricetta, smaltimento di medicinali non scaduti illecito, questi alcuni dei reati che potrebbero essere contestati al la farmacia.
"Purtroppo - sottolinea Devito - sono anni che denunciamo una diffusa illegalità nella farmacia italiana, ma nessuno ha dato seguito ai nostri richiami. Diffusa illegalità perché il caso di Novi Ligure non è isolato, alcune delle "pratiche" rilevate durante il programma come la consegna senza ricetta e il "defustellamento" delle confezioni di farmaci sono utilizzate da molte farmacie su tutto il territorio nazionale.
Mentre, per difendere il proprio monopolio sia il presidente del la Fofi che quello di Federfarma tentavano di far credere che i livelli di sicurezza per i cittadini nelle parafarmacie sono inferiori alle farmacie, definendo il modello italiano come il migliore del mondo, le garanzie per i cittadini da tempo erano scese sotto il livello di guardia proprio nelle farmacie italiane. Certamente non tutti i farmacisti sono dediti a queste pratiche criminali, ma quelli che si sono ribella ti tra i dipendenti sono stati sbattuti fuori dal la farmacia e pur volendo intraprendere onestamente la propria professione sono bloccati da leggi che difendono solo gli interessi particolari".
Per Devito, "la possibilità per le farmacie di consegnare farmaci senza la ricetta nei casi di estrema urgenza è stata interpretata immediatamente in maniera estesa e del resto la stessa norma era stata voluta per dare una parvenza di legalità ad un comportamento diffusissimo. I report di utilizzo di questa pratica che dovevano giungere al ministero della Salute con una tempistica determinata dal la norma sono stati sempre insufficienti e questo semplicemente perché non avveniva alcuna registrazione. Quanto riportato nel programma la dice lunga su quale sia il livello di interesse delle farmacie nella tute la della salute pubblica e quale, invece sia quello economico.
La casta tenterà di dire che sono solo poche "mele marce", noi purtroppo, sappiamo bene che è l'intero "cesto" ad essere avariato". (Fed/Col/Adnkronos)

E assurdo come nel servizio delle iene si evidenzia che le asl prima di ogni controllo in farmacia abbiano il buon senso di avvisare la struttura, rendendo cosi ovviamente qualsiasi tipo di controllo nullo, e se una farmacia e non era l'unica nel servizio mandato in onda dalle iene per 20 anni truffa le asl prendendo soldi dei contribuenti è palese che poi mancano fondi per gestire meglio le strutture ospedaliere creando casi come quello dell'ospedale San Camillo o tanti altri ospedali d'Italia.

Vi Ricordo che in Italia si spendono 9.357.691.448 in spesa farmaceutica.

Lombardia al primo posto con 58.000.000 circa
Lazio                                       47.000.000 circa
Campania                                42.000.000 circa

Fonte: federfarma.

martedì 14 febbraio 2012

Roma, incubo San Camillo: pazienti soccorsi a terra

Le immagini sono choccanti: pazienti rianimati in terra tra lettighe e barelle. Personale che cerca di fare quello che può, in ginocchio sul pavimento, tutt’attorno una folla di altri malati, in attesa. Chi con la flebo, chi con il catetere, chi con il volto terreo per i dolori. Succede al pronto soccorso del San Camillo di Roma, la più grande azienda ospedaliera del Lazio.

GUARDA LE FOTO CHOC

Succede che qui si arriva e non si sa quando si esce, anche 21 ore di attesa, e se ti capita di avere una colica di reni devi fare pipì in una bottiglietta di plastica tagliata a metà, con un bisturi. «Così vediamo se c’è il calcolo», dice il medico di guardia. Se gli chiedi: «Ma dottore è igienico?», lui scuote la testa. Si scusa: «Lo so, è un casino. Scusate, non abbiamo neanche più i bicchierini. Non ci sono più fondi».

Benvenuti al San Camillo, dunque, fiore all’occhiello e centro di eccellenza della moderna medicina dove chi lavora combatte ogni giorno una battaglia senza armi per salvare la vita alla gente. San Camillo, la fotografia impietosa del welfare nel nostro Paese. Per questo gli operatori sanitari sono in stato di agitazione. Motivo: taglio di posti letto per gli acuti e carenze di organico devastanti. Un Pronto soccorso, o meglio tre, al collasso. Una struttura depauperata, ridotta a un colabrodo, senza più mezzi e che mette a rischio l’assistenza e il diritto alla salute. «Siamo tornati alla situazione che si viveva trent’anni fa con i letti in corridoio, una situazione vergognosa. La Regione Lazio ha fatto un Piano di riordino con la chiusura di 24 ospedali ma la gente da quache parte deve andare». Appunto. E arrivano al San Camillo dove sono stati chiamati a supporto ben cinque operatori, quando ne servirebbero almeno il triplo.
 «Senza risposte immediate inoltreremo una denucia alla Procura della Repubblica per omissione atti d’ufficio», minacciano medici e infermieri. Ieri una delegazione del Pd si è recata nel girone dell’inferno alla romana. Il capogruppo dei democratici alla Regione, Esterino Montino, parla con rabbia. Perché quello che ha visto è troppo, davvero troppo. «Presenterò immediatamente una richiesta di Consiglio straordinario. Serve una maggiore dotazione di personale medico e infermieristico. La situazione è tragica. Non voglio dire che anche in altri periodi non fosse grave, lo era anche nel 2008 e nel 2009, e non è mia intenzione strumentalizzare. Però oggi abbiamo toccato il fondo. Ci sono decine e decine di persone nei corridoi, dentro il reparto di rianimazione, in barella».

La direzione del nosocomio minimizza. E promette: presto arriveranno altri posti letto, presto riorganizzeremo. E intanto al San Camillo arriva un’altra ambulanza. Ricomincia la trafila. Un’altra notte lunghissima. Per chi vorrebbe curare, per chi chiede aiuto.

fonte : l'unità

I veri conti della crisi

Da mesi i media scrivono di crisi ed i conseguenti dibattiti si sprecano. Chi legge se n’è reso conto dal borsellino più leggero e da un progressivo cambiamento d’abitudini di vita. Per quelli che ci seguono, questa volta, faremo alcuni conti concreti per capire la gravità della faccenda. Per praticità, abbiamo preso in considerazione un ipotetico nucleo famigliare composto di marito e moglie. La signora è casalinga ed il marito pensionato ad Euro 1300 netti mensili. L’alloggio è in locazione. Prima spesa: Euro 520 (locazione più amministrazione). Restano Euro 780 per il resto. Andiamo avanti. Per l’energia (luce e gas) la spesa ad Euro 80 mensili. La coppia non ha telefono fisso, ma due cellulari che ricaricano con Euro 10 ciascuno; per un totale d’Euro 20 mensili. Per il menage famigliare restano Euro 620. Per il vitto, la signora, che si arrangia assai bene in cucina, spende Euro 17 il giorno ( comprese le frazioni di condimenti, detersivi per cucina e per l’igiene personale). Il totale è Euro 510 ( mediamente). Rimangono Euro 110 (circa) per il trasporto urbano, le imposte comunali e gli “imprevisti”, che non mancano mai per le famiglie italiane. Nel conteggio, e lo specifichiamo, non abbiamo tenuto conto del vestiario ( biancheria compresa) e delle spese, ormai, voluttuarie. Tutto sembra, quindi, nella norma; pur se spartana. Ma i pensionati con un trattamento come riportato rappresentano il 40% degli italiani in quiescenza. Il restante 60% e ripartito tra pensionati sotto i 1000 Euro mensili (48%) ed i “fortunati” che superano Euro 1500 il mese (12%). Le percentuali riflettono la situazione di milioni di famiglie italiane che sono state chiamate a sacrifici assolutamente non previsti. Questo è il quadro generale. Entrare nel particolare, però, è assai meno confortante. Tra i pensionati con meno d’Euro 1000 ( netti) mensili, ben il 32% “campa” con circa Euro 500 (senza familiari a carico). Sarebbe interessante sapere dove e come. Ne consegue che se per il 29% degli italiani è difficile sopravvivere, per il restante 31%, secondo noi, coniugare il pranzo con la cena ed avere un tetto sopra la testa appare impresa ardua se non impossibile. Naturalmente, non abbiamo considerato gli imprevisti dovuti all’età ( medicinali, ricoveri ospedalieri, terapie domiciliari, assistenza personale). Solo sopra il tetto d’Euro 1500 mensili, per la coppia si prospetta una vita più consona ai sacrifici di una vita. Il quadro migliora se i coniugi sono proprietari dell’alloggio nel quale abitano. Ma l’IMU (Imposta Municipale Unica)”taglierà le gambe” anche a loro; perché gli anziani, non avendo figli a carico, già contemplati per ridurre la ferale imposta, la pagheranno per intero. A cena, davanti ad una minestrina, stracchino e mele cotte, le coppie anziane seguiranno le tele imprese del Professore e la situazione del Paese. Tra tassi bancari, bond, grafici di borsa, viene la sera. Unico divertimento, tanto per non essere solo sfiduciati, i programmi di una televisione, con decine di canali, dove gli interpreti soffrono (in apparenza) o gioiscono, ma guadagnano. Anche molto bene.  Questo giro di vite post Berlusconiano ci piace sempre di meno. Lo scriviamo sicuri di non essere i soli.
 
fonte: Politacementecorretto.com
 

lunedì 6 febbraio 2012

Anomalia Al Grande Fratello-

Questa sera in diretta al grande fratello c'e stato un "faccia a faccia" tra la fidanzata di Amedeo e Chiara, in questo intervento gli autori del programma mostravano ad Amedeo alcune dichiarazioni fatte dalla fidanzata in alcuni programmi di intrattenimento pomeridiano, la bella Natalie  definiva poco vera la dichiarazione di Amedeo di voler abbandonare la trasmissione per raggiungerla, di risposta Amedeo  dichiara espressamente di voler abbandonare immediatamente il programma per correre dalla sua Natalie per risolvere i loro problemi fuori dalla casa.

Alessia Marcuzzi , presa alla sprovvista dall'ennesimo abbandono volontario dopo Rudolf e Mirko chiede ad Amedeo di attendere l'esito del televoto visto che lo stesso era tra i votati.
Arrivato il momento del televoto Amedeo esce e fin qua tutto sembra essere normale,
l'anomalia arriva al momento in cui i ragazzi dovevano essere divisi per un nuova votazione, la Marcuzzi legge il copione degli autori ed ad un certo punto spunto il nome di Amedeo, ma Amedeo era appena uscito dalla casa!!!!! Ora mi chiedo Amedeo è stato realmente eliminato dal pubblico o è stato eliminato dal "pubblico" quello però composto  degli autori del grande fratello!!!!
Sarebbe bello poter controllare realmente tutti questi televoti e far si che ci sia un organo di controllo  che possa garantire che certe operazioni di conteggio vengano svolte nella totale trasparenza e verità.