Trovandomi spesso a discutere con persone di una certa età mi viene una rabbia nel vederli esaltare queste fantomatiche doti che il governo Monti nel combattere la crisi, fatto è che nessun politico abbia avuto il coraggio di alzare le tasse e intruderne delle nuove cose che Tecnicamente avrebbe saputo fare chiunque anche mia figlia di sei anni.
Per noi giovani è molto difficile pensare al futuro perché è già complicato pensare al presente che rivolgere il pensiero a una futura pensione sembra quasi inverosimile, però mi farebbe piacere che tutte quelle persone che nei decenni precedenti hanno cavalcato l'onda della prima politica, con favoritismi mazzette e guadagni facili abbiano almeno il rispetto di non lamentarsi perché se il debito del nostro amato paese è a questi livelli, non è certo colpa nostra ma ne paghiamo delle ingiuste conseguenze
Questo blog vuole essere uno sfogo è una condivione di tutte le problematiche di quanti sentono la crisi sulle proprie spalle. Storie - News - Lettere - Racconti della rete
giovedì 12 gennaio 2012
Crisi, sempre più 'scatolette' nel carrello della spesa: le sceglie una famiglia su due
Cambiano le abitudini alimentari degli italiani, sempre più 'scatolette' nel carrello della spesa. A preferirle sono soprattutto le famiglie 58% e i giovani 31%, ma anche gli anziani intenti a far quadrare la propria pensione. E' quanto emerge da una ricerca commissionata da Anfima (Associazione nazionale fra i fabbricanti di imballaggi metallici ed affini) e condotta da Linkom Research su un campione di 1.000 uomini e donne in Italia, che verrà presentata il prossimo 12 Giugno in occasione dell'assemblea annuale dell'associazione Anfima.
Se la crisi incalza, infatti, l'Adusbef prevede un aggravio sulla spesa alimentare di ben 564 euro all'anno, gli italiani la prendono in contropiede e modificano le loro abitudini d'acquisto. A partire dalla scelta di tempi e luoghi: Il 43% degli intervistati, infatti, opta per i grandi supermercati, il 37% per i discount, e solo il 14% resta fedele alla bottega sotto casa. Spesa settimanale per il 51% degli italiani, addirittura ogni quindici giorni per un altro 24%, mentre appena il 12% dichiara di fare i propri acquisti giorno per giorno.
Per il 48% degli intervistati si tratta di una questione di tempo, che fa preferire le 'spedizioni' una tantum alla spesa giornaliera. Per un altro 37%, invece, la scelta è sul fronte del risparmio di benzina per spostarsi verso i centri più convenienti, spesso non vicini a casa. E allora, è giocoforza che se si bada più al contenuto che all'aspetto del contenitore la scelta ricade su prodotti pronti, economici e a lunga scadenza come le conserve in scatola. Il 56% degli intervistati, infatti, dichiara di preferirli ai cibi freschi.
Sulle ragioni della scelta, gli italiani hanno le idee chiare: al primo posto c'è proprio il costo contenuto (39%), al secondo la durata maggiore degli alimenti (31%), per finire con la praticità di piatti pronti per il consumo (26%). Quanto alla scelta, la lotta sembra impari. Il 52% degli intervistati, infatti, in tempi di crisi punta sulle scatolette, mentre il 28% si dirige al banco dei surgelati, e solo 16% sceglie cibi elaborati cosiddetti 'ricettati'.
Anche qui i motivi della scelta sono chiari: secondo il 42%, infatti, i cibi in scatola sono sicuri e di qualità e consentono di avere in dispensa sempre una scorta pronta, mentre per un altro 35% sono più economici rispetto ai corrispettivi contenuti in tetrapak, vetro o ai prodotti freschi. E il risparmio a volte puo' arrivare a oltre il 45% come nel caso del tonno in scatola rispetto al suo omologo in vetro, o dei piselli con differenze di prezzo dai 2,00 ai 3,40 euro al Kg a seconda del tipo di imballaggio.
Ma c'è anche un 21%, che ne fa una scelta di valore ambientale: le scatolette sono infatti imballaggi ecosostenibili a impatto ambientale pressoché nullo essendo completamente riciclabili. Una scelta confermata dai dati del Consorzio Nazionale per il riciclo e il Recupero degli imballaggi in acciaio. Secondo il Cna, infatti, nell'ultimo anno quasi il 70% delle scatolette in acciaio immessi sul mercato sono stati avviati al riciclo, coinvolgendo nella raccolta differenziata il 78% degli italiani (43 milioni) sparsi in oltre 5.000 comuni.
Tra i prodotti in scatola più gettonati in questi mesi sicuramente il tonno con il 22%, tallonato dai pomodori pelati (20%) e legumi (19%). Ma nella lista anche new entry che parlano di un vera e propria rivoluzione dei consumi: dalla carne (11%) passando per piatti pronti come le insalatissime (10%) e i sughi (9%), il cambiamento dei gusti, tra l'altro è confermato dai dati industriali.
Secondo il presidente di Anfima, Lorenzo Pagani, "a seguito della crisi internazionale negli ultimi sei mesi abbiamo registrato, una contrazione sul fronte della produzione degli imballaggi metallici industriali e aumenti del costo della materia prima, ma siamo fiduciosi che sul fronte delle conserve alimentari, gli italiani con la crisi, apprezzeranno sempre di più le doti di sicurezza igienicità ed economicità delle scatolette".
Lo 'sdoganamento' della scatoletta è stato sancito anche dai grandi chef 'stellati' come Moreno Cedroni che nel suo atelier del gusto propone le sue creazioni migliori in versione inscatolata. Ovviamente, le scatolette firmate dai grandi cuochi non sono a buon mercato, ma rispetto a una cena al ristorante, la scatoletta seppur griffata e di lusso è di certo più economica.
Se la crisi incalza, infatti, l'Adusbef prevede un aggravio sulla spesa alimentare di ben 564 euro all'anno, gli italiani la prendono in contropiede e modificano le loro abitudini d'acquisto. A partire dalla scelta di tempi e luoghi: Il 43% degli intervistati, infatti, opta per i grandi supermercati, il 37% per i discount, e solo il 14% resta fedele alla bottega sotto casa. Spesa settimanale per il 51% degli italiani, addirittura ogni quindici giorni per un altro 24%, mentre appena il 12% dichiara di fare i propri acquisti giorno per giorno.
Per il 48% degli intervistati si tratta di una questione di tempo, che fa preferire le 'spedizioni' una tantum alla spesa giornaliera. Per un altro 37%, invece, la scelta è sul fronte del risparmio di benzina per spostarsi verso i centri più convenienti, spesso non vicini a casa. E allora, è giocoforza che se si bada più al contenuto che all'aspetto del contenitore la scelta ricade su prodotti pronti, economici e a lunga scadenza come le conserve in scatola. Il 56% degli intervistati, infatti, dichiara di preferirli ai cibi freschi.
Sulle ragioni della scelta, gli italiani hanno le idee chiare: al primo posto c'è proprio il costo contenuto (39%), al secondo la durata maggiore degli alimenti (31%), per finire con la praticità di piatti pronti per il consumo (26%). Quanto alla scelta, la lotta sembra impari. Il 52% degli intervistati, infatti, in tempi di crisi punta sulle scatolette, mentre il 28% si dirige al banco dei surgelati, e solo 16% sceglie cibi elaborati cosiddetti 'ricettati'.
Anche qui i motivi della scelta sono chiari: secondo il 42%, infatti, i cibi in scatola sono sicuri e di qualità e consentono di avere in dispensa sempre una scorta pronta, mentre per un altro 35% sono più economici rispetto ai corrispettivi contenuti in tetrapak, vetro o ai prodotti freschi. E il risparmio a volte puo' arrivare a oltre il 45% come nel caso del tonno in scatola rispetto al suo omologo in vetro, o dei piselli con differenze di prezzo dai 2,00 ai 3,40 euro al Kg a seconda del tipo di imballaggio.
Ma c'è anche un 21%, che ne fa una scelta di valore ambientale: le scatolette sono infatti imballaggi ecosostenibili a impatto ambientale pressoché nullo essendo completamente riciclabili. Una scelta confermata dai dati del Consorzio Nazionale per il riciclo e il Recupero degli imballaggi in acciaio. Secondo il Cna, infatti, nell'ultimo anno quasi il 70% delle scatolette in acciaio immessi sul mercato sono stati avviati al riciclo, coinvolgendo nella raccolta differenziata il 78% degli italiani (43 milioni) sparsi in oltre 5.000 comuni.
Tra i prodotti in scatola più gettonati in questi mesi sicuramente il tonno con il 22%, tallonato dai pomodori pelati (20%) e legumi (19%). Ma nella lista anche new entry che parlano di un vera e propria rivoluzione dei consumi: dalla carne (11%) passando per piatti pronti come le insalatissime (10%) e i sughi (9%), il cambiamento dei gusti, tra l'altro è confermato dai dati industriali.
Secondo il presidente di Anfima, Lorenzo Pagani, "a seguito della crisi internazionale negli ultimi sei mesi abbiamo registrato, una contrazione sul fronte della produzione degli imballaggi metallici industriali e aumenti del costo della materia prima, ma siamo fiduciosi che sul fronte delle conserve alimentari, gli italiani con la crisi, apprezzeranno sempre di più le doti di sicurezza igienicità ed economicità delle scatolette".
Lo 'sdoganamento' della scatoletta è stato sancito anche dai grandi chef 'stellati' come Moreno Cedroni che nel suo atelier del gusto propone le sue creazioni migliori in versione inscatolata. Ovviamente, le scatolette firmate dai grandi cuochi non sono a buon mercato, ma rispetto a una cena al ristorante, la scatoletta seppur griffata e di lusso è di certo più economica.
Vicenza, operaio disoccupato da mesi si uccide
È stata l'anziana madre, 84 anni, a scoprire stamane il cadavere del figlio, chiamando subito dopo i carabinieri. Gli accertamenti sono affidati ai militari dell'Arma di Zanè, secondo i quali è chiara la dinamica del suicidio. L'uomo custodiva regolarmente l'arma con la quale si è tolto la vita. (Ansa)
caos Italia e Monti...
Cari amici,
Aprendo i giornali osservando la tv e scrutando la rete ci rendiamo ormai tutti che gli italiani sono in preda a reali timori non riuscire a superare questo periodo di reale recessione, io che vivo la crisi con la mia piccola attività mi rendo conto che le abitudini di tutti noi sono realmente cambiate, le persone prima entravano al bar facevano colazione con cornetto e caffè ora scelgono o l'uno o l'altro, si è avuto un incremento sproporzionato della vendita di tabacco per sigarette, mi direte nessuno obbliga nessuno a fumare e anche questo è giusto ma non possiamo ovviamente sindacare un vizio se pur sbagliato, ci rechiamo al supermercato si spendono 50 euro e all'uscita ci accorgiamo di non aver comprato nulla, andiamo a rifornirci di carburante e ci rendiamo conto che i sontuosi 10 euro che mettevamo prima riescono a malo modo ad alzare quella tacchetta che ci avvisa di essere perennemente al rosso.
I negozi compro oro sembrano diventati tipo forni dove si vende il pane la gente si trova costretta a vendere ricordi di famiglia per far fronte a bollette e spese che incombono sulle famiglie.
Ci s’incontra al bar tra amici e non si fa altro che parlare di come le attività siano colpite da tutto questo si nota un calo nella richiesta di locali in affitto per nuove attività e nello stesso tempo quelli aperti stentano a pagare il canone di locazione, purtroppo parliamo della reale situazione in cui ci troviamo tutti piccoli imprenditori io spesso mi chiedo quando si parla di evasione, che ci sono commercianti onesti che vorrebbero pagarne tantissime di tasse vorrebbe dire aver guadagnato tanto, ma purtroppo ciò non accade e mi chiedo cosa è stato fatto per aiutare i piccoli e i piccolissimi come si può pensare che liberalizzare tutto serva a incrementare la crescita non posso sapere quale sia la ricetta giusta perché si ritorni a essere la Bella Italia che tutti ci invidiavano ma sicuramente in questo periodo non esiste un vero progetto di crescita e mentre i piccoli imprenditori, i pensionati, i dipendenti tutti non sanno come sbarcare il lunario oggi alla camera dei deputati si discute se far andare in carcere un onorevole.... lascio a voi commentare il tutto.
Aprendo i giornali osservando la tv e scrutando la rete ci rendiamo ormai tutti che gli italiani sono in preda a reali timori non riuscire a superare questo periodo di reale recessione, io che vivo la crisi con la mia piccola attività mi rendo conto che le abitudini di tutti noi sono realmente cambiate, le persone prima entravano al bar facevano colazione con cornetto e caffè ora scelgono o l'uno o l'altro, si è avuto un incremento sproporzionato della vendita di tabacco per sigarette, mi direte nessuno obbliga nessuno a fumare e anche questo è giusto ma non possiamo ovviamente sindacare un vizio se pur sbagliato, ci rechiamo al supermercato si spendono 50 euro e all'uscita ci accorgiamo di non aver comprato nulla, andiamo a rifornirci di carburante e ci rendiamo conto che i sontuosi 10 euro che mettevamo prima riescono a malo modo ad alzare quella tacchetta che ci avvisa di essere perennemente al rosso.
I negozi compro oro sembrano diventati tipo forni dove si vende il pane la gente si trova costretta a vendere ricordi di famiglia per far fronte a bollette e spese che incombono sulle famiglie.
Ci s’incontra al bar tra amici e non si fa altro che parlare di come le attività siano colpite da tutto questo si nota un calo nella richiesta di locali in affitto per nuove attività e nello stesso tempo quelli aperti stentano a pagare il canone di locazione, purtroppo parliamo della reale situazione in cui ci troviamo tutti piccoli imprenditori io spesso mi chiedo quando si parla di evasione, che ci sono commercianti onesti che vorrebbero pagarne tantissime di tasse vorrebbe dire aver guadagnato tanto, ma purtroppo ciò non accade e mi chiedo cosa è stato fatto per aiutare i piccoli e i piccolissimi come si può pensare che liberalizzare tutto serva a incrementare la crescita non posso sapere quale sia la ricetta giusta perché si ritorni a essere la Bella Italia che tutti ci invidiavano ma sicuramente in questo periodo non esiste un vero progetto di crescita e mentre i piccoli imprenditori, i pensionati, i dipendenti tutti non sanno come sbarcare il lunario oggi alla camera dei deputati si discute se far andare in carcere un onorevole.... lascio a voi commentare il tutto.
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