venerdì 13 gennaio 2012

La crisi economica genera un clima di ansia

Il timore che all'origine del drammatico gesto compiuto ieri dal 45enne di Zané possa esserci anche la recente perdita del posto di lavoro amplifica lo sconcerto delle parti sociali, che tornano a chiedere una seria riflessione sulla situazione attuale e una generale assunzione di responsabilità. «Gesti così estremi confermano il fatto che stiamo vivendo in un clima di ansia e di crisi economica acuta in molte famiglie - sono state le parole di Grazia Chisin della segreteria provinciale della Uil - questo non fa che ribadire da parte del sindacato la necessità di portare avanti un lavoro di mediazione orientato alla tutela dei lavoratori. E il Governo deve mettere in campo misure urgenti per contrastare questa crisi». «Non si può che provare un grande rispetto e una profonda pietà umana di fronte a queste tragedie - ha commentato Stefano Chemello, della Fim-Cisl di Thiene - come non si può morire per lavoro, non si può nemmeno morire per la sua assenza. Bisogna darsi da fare per sostenere chi perde l'occupazione e favorirne il reinserimento». Punta sul valore identitario del lavoro Maurizio Ferron, segretario generale della Fiom Cgil. «Perdere l'occupazione non significa solo perdere una rendita economica; significa soprattutto trovarsi esclusi da una rete di relazioni sociali e vedersi privati del futuro. Categorie economiche, sindacati e politica devono mettere al centro delle loro azioni il diritto al lavoro». Sulla vicenda si sono espresse anche le parti politiche. «Alla famiglia dell'operaio va la vicinanza dell'Unione di centro che rinnova l'appello, più volte lanciato negli ultimi mesi, affinché si avvii una riforma degli ammortizzatori sociali che tenga in debita considerazione anche le piccole e medie imprese alle prese con la crisi». È l'appello lanciato da Antonio De Poli, deputato veneto dell'Udc. «È l'ennesima tragedia che si verifica nella nostra Provincia - sono le parole della parlamentare vicentina del Pd Daniela Sbrollini - e che ci ricorda come sia necessario tornare a mettere l'uomo al centro del mercato del lavoro, ragionare sull'occupazione e sul sistema degli ammortizzatori sociali
Fonte: Giornale di Vicenza

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