venerdì 13 gennaio 2012

Pensate un po in mano a chi siamo!

La crisi era vicina, ma nessuno se n'era accorto. Dai verbali di otto riunioni dei vertici della Federal Reserve nel 2006, divenuti pubblici ora, si evince con chiarezza come i super esperti della Fed sottostimassero i rischi legati al rallentamento del mercato
immobiliare americano.

Anzi: i membri della banca centrale americana ritenevano che un rallentamento
dell'immobiliare avrebbe potuto causare un calo dei consumi e dgeli investimenti, ma questo sarebbe stato però controbilanciato da altri punti di forza dell'economia.

Segnali
Nel 2006 i prezzi delle case negli USA cominicarono a calare. I documenti pubblicati - riporta il New York Times - mostrano il fallimento della Fed nell'identificare i pericoli dei mutui subprime per il sistema finanziario.

Il sistema terrà
"Ritengo che sia improbabile che assisteremo a un deragliamento della crescita a causa del mercato immoniliare" aveva detto - si legge nelle trascrizioni - il presidente della
Fed, Ben Bernanke nel marzo del 2006. Bernanke è arrivato alla guida della Fed nel febbraio 2006, al posto di Alan Greenspan, da molti considerato il responsabile della bolla immobiliare.

Le ultime parole famose
Nell'ultima riunione con Greenspan alla guida, Timothy Geithner, allora presidente della Fed di New York, disse rivolgendosi a Greenspan stesso: "Ritengo che le possibilità che in futuro penseremo di te meglio di quanto pensiamo ora sono più alte che il contrario". Geithner, nella prima riunione dell'era Bernanke, aveva anche aggiunto: "I prezzi delle azioni e gli sprea suggeriscono che c'è fiducia nelle prospettive di
crescita. le condizioni del sistema finanziario sembrano sostenere l'espansione".

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