La crisi era vicina, ma nessuno se n'era accorto. Dai verbali di otto
riunioni dei vertici della Federal Reserve nel 2006, divenuti pubblici
ora, si evince con chiarezza come i super esperti della Fed
sottostimassero i rischi legati al rallentamento del mercato
immobiliare americano.
Anzi: i membri della banca centrale americana ritenevano che un rallentamento
dell'immobiliare
avrebbe potuto causare un calo dei consumi e dgeli investimenti, ma
questo sarebbe stato però controbilanciato da altri punti di forza
dell'economia.
Segnali
Nel 2006 i prezzi delle case negli USA cominicarono a calare. I documenti pubblicati - riporta il New York Times - mostrano il fallimento della Fed nell'identificare i pericoli dei mutui subprime per il sistema finanziario.
Il sistema terrà
"Ritengo
che sia improbabile che assisteremo a un deragliamento della crescita a
causa del mercato immoniliare" aveva detto - si legge nelle
trascrizioni - il presidente della
Fed, Ben Bernanke nel marzo del
2006. Bernanke è arrivato alla guida della Fed nel febbraio 2006, al
posto di Alan Greenspan, da molti considerato il responsabile della
bolla immobiliare.
Le ultime parole famose
Nell'ultima
riunione con Greenspan alla guida, Timothy Geithner, allora presidente
della Fed di New York, disse rivolgendosi a Greenspan stesso: "Ritengo
che le possibilità che in futuro penseremo di te meglio di quanto
pensiamo ora sono più alte che il contrario". Geithner, nella prima
riunione dell'era Bernanke, aveva anche aggiunto: "I prezzi delle
azioni e gli sprea suggeriscono che c'è fiducia nelle prospettive di
crescita. le condizioni del sistema finanziario sembrano sostenere l'espansione".
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